I genovesi nella storia e nel mondo

«Omnibus qui Ianuenses appellantur et pro Ianuensibus se distringunt et defendunt per diversas partes mundi terra et aqua et ubique… ».

Il riferimento a tutti coloro che si distinguono per essere genovesi nelle diverse parti del mondo per acqua e per terra è l’aforisma ripetuto nelle fonti a sottolineare la migrazione dei Liguri nel medioevo. Tale fenomeno si concretizzò nella costituzione di insediamenti lungo tutto l’arco mediterraneo mantenuti vitali grazie al trasferimento di popolazione attratta anche da località non genovesi o liguri.

Gli interessi che muovevano gli individui a trasferirsi nei centri d’oltremare per periodi più o meno lunghi erano diversi, quali la possibilità di esercitare un’attività professionale, l’aspirazione ad inserirsi nel commercio locale, l’assegnazione di un ruolo di pubblico ufficiale o di una carica ecclesiastica, lo sfruttamento di risorse locali, l’inserimento nella rete dei traffici internazionali di importazione ed esportazione. Le località segnate dalla presenza genovese ebbero carattere commerciale e finanziario, talvolta con una connotazione più accentuatamente insediativa, adatta allo sfruttamento delle risorse locali (grano, sale, allume, mastice, canna da zucchero, corallo, spezie ecc. ) e alla gestione del transito delle merci. Nella conduzione di tali insediamenti, delle attività che vi si esplicavano e di quelle armatoriali che vi erano connesse furono per secoli le grandi famiglie ad esercitare una leadership che portava i rampolli genovesi da una sponda all’altra del Mediterraneo fino a spingere i loro interessi oltre Oceano. Lo spostamento di uomini, conoscenze, merci creò quel legame fluido ma duraturo tra la città madre e i liguri sparsi nel Mondo che divenne il carattere distintivo della loro identità.